L’istituto del Soggetto Obbligato Accreditato (SOAC) rappresenta una delle innovazioni più rilevanti introdotte nella riforma delle accise. Inserito nel Testo Unico delle Accise (TUA, d.lgs. 26 ottobre 1995, n. 504) dal d.lgs. 28 marzo 2025, n. 43, il SOAC mira a costruire un modello “risk-based” di affidabilità fiscale: più l’operatore è strutturato e compliance-oriented, più può accedere a benefici in tema di cauzioni e semplificazioni.

Cos’è il SOAC e perché cambia il sistema delle accise

Il SOAC (Soggetto Obbligato Accreditato) è un operatore economico obbligato al pagamento dell’accisa al quale l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) riconosce uno specifico livello di affidabilità, con conseguente possibilità di ottenere:

  • esonero/riduzione delle cauzioni previste dal TUA (beneficio “cauzionale”);

  • semplificazioni e facilitazioni contabili e amministrative (beneficio “operativo”), demandate a un decreto attuativo.

La logica è chiara: spostare il baricentro dalla garanzia “uguale per tutti” a un sistema in cui l’affidabilità dimostrata consente minori oneri finanziari e processi più snelli.

Quadro normativo: articolo 9-ter TUA e d.lgs. 43/2025

Il perno della disciplina è l’art. 9-ter del TUA, introdotto dal d.lgs. 43/2025. La norma collega i benefici SOAC al riconoscimento ADM e al livello di affidabilità attribuito, con impatto diretto su:

  • cauzioni (riduzione o esonero);

  • adempimenti (semplificazioni operative/contabili, quando saranno definite).

Inoltre, è importante ricordare che molte disposizioni della riforma hanno efficacia dal 1° gennaio 2026 (salve specifiche decorrenze/transitori).

Chi può diventare SOAC: soggetti ammessi (platea selettiva)

Uno dei punti più discussi è la platea ristretta dei potenziali SOAC. In base all’impianto normativo e ai primi commenti di prassi, possono accedere alla qualifica, in sintesi, alcune categorie tipiche del comparto accise, tra cui:

  • depositari autorizzati / esercenti depositi fiscali (prodotti energetici, alcolici, tabacchi lavorati);

  • soggetti nel comparto carbone, lignite e coke (società registrata o soggetto autorizzato a sostituirla);

  • venditori o soggetti che procedono alla fatturazione di gas naturale ai consumatori finali;

  • venditori o soggetti che procedono alla fatturazione di energia elettrica ai consumatori finali.

Questa impostazione “chiusa” è proprio uno dei profili evidenziati dalla lettura Assonime (e dai commentatori): a differenza dell’AEO (accessibile in linea generale agli operatori economici in ambito doganale), il SOAC nasce come qualifica nazionale e non generalizzata a tutti i soggetti del TUA.

Requisiti SOAC (art. 9-quater TUA): affidabilità, solidità e “storia” operativa

Il riconoscimento SOAC non è automatico: serve un’istanza e una valutazione ADM.

Tra i requisiti di base (art. 9-quater TUA) spiccano:

  • operatività continuativa da almeno 5 anni nel settore rilevante;

  • assenza di condizioni ostative legate a azioni penali / condanne per specifiche fattispecie richiamate dal TUA;

  • assenza di procedure di crisi/insolvenza in determinati archi temporali;

  • (per società/enti) assenza di provvedimenti sanzionatori rilevanti in ambito d.lgs. 231/2001 nel quinquennio considerato.

In concreto, il SOAC richiede una vera due diligence di compliance: governance, controllo interno, presidi contabili e capacità di dimostrare affidabilità in modo documentabile.

Livelli di affidabilità SOAC: Base, Medio, Avanzato

Uno degli aspetti più “SEO-friendly” (e più cercati su Google) riguarda i livelli SOAC e la conseguente riduzione della cauzione accise.

Il sistema prevede tre livelli:

  • SOAC Base

  • SOAC Medio

  • SOAC Avanzato

Riduzione/Esonero cauzione: 30% – 50% – 100%

Il beneficio di maggiore impatto finanziario è l’esonero (parziale o totale) dalle cauzioni, con percentuali collegate al livello:

  • 30% per il SOAC Base

  • 50% per il SOAC Medio

  • 100% per il SOAC Avanzato

Tradotto operativamente: per chi sostiene cauzioni elevate (depositi fiscali, energia, gas), il SOAC può liberare liquidità e migliorare il profilo finanziario, fermo restando che la gestione delle garanzie nel mondo accise mantiene una forte componente “cautelare”.

Semplificazioni contabili e amministrative: cosa aspettarsi dal decreto attuativo

Oltre al tema cauzioni, il SOAC punta a introdurre procedure semplificate negli adempimenti contabili e amministrativi. Tuttavia, il perimetro concreto delle semplificazioni è collegato al decreto attuativo previsto dall’art. 9-octies TUA (quindi la parte “operativa” dipende dall’attuazione).

Nella pratica, le aziende dovrebbero prepararsi a un modello simile (per logica) a quello doganale: più tracciabilità, controlli interni e presidio documentale in cambio di minori attriti amministrativi.

Monitoraggio, mantenimento e revoca della qualifica SOAC

Un punto spesso sottovalutato: il SOAC non è un “bollino” una tantum. La disciplina prevede monitoraggio e casi di revoca in presenza di perdita dei requisiti o criticità rilevanti.

Questo significa che la compliance deve essere continuativa, non solo “da domanda”.

SOAC e AEO: analogie e differenze (e perché conta per le imprese)

Il legislatore ha chiaramente guardato al paradigma AEO (Operatore Economico Autorizzato) del Codice Doganale dell’Unione, dove l’affidabilità dell’operatore comporta un trattamento più favorevole in termini di controlli e semplificazioni.

Detto questo, le differenze operative sono decisive:

  • AEO: contesto UE, status “doganale”, accesso tendenzialmente ampio agli operatori che rispettano i requisiti.

  • SOAC: qualifica nazionale, ancorata al TUA e con accesso selettivo a specifiche categorie di soggetti obbligati accise.

Checklist pratica: come prepararsi al SOAC (senza aspettare l’ultimo mese)

Se vuoi trasformare il SOAC in un vantaggio reale (cauzioni + semplificazioni), conviene lavorare su una “SOAC readiness”:

  • mappatura requisiti art. 9-quater (storico, profili ostativi, governance);

  • revisione processi contabili accise (riconciliazioni, tracciabilità, audit trail);

  • presidi su controllo interno e deleghe;

  • dossier documentale pronto per la valutazione ADM;

  • piano di mantenimento (monitoraggio continuo, KPI di compliance, gestione anomalie).